giovedì 15 dicembre 2016

Ma che BOUNT...à

Conoscerete tutti il "Bounty", nota merendina a base di cocco e cioccolato.



Come spesso accade, sotto una apparenza di semplicità si nasconde una lista di ingredienti ben più lunga, come in questo caso:
Zucchero, cocco essiccato (21%), sciroppo di glucosio, burro di cacao, latte in polvere, pasta di cacao, emulsionanti (E471, lecitina di soia), lattosio, burro, siero di latte demineralizzato in polvere, umidicante (glicerolo), sale, aroma.

Bene, è possibile riprodurre la stessa barretta, in versione fondente, utilizzando solo 3 ingredienti 100% vegetali: cioccolato fondente, cocco raspato o essiccato, olio di cocco.

L'olio di cocco è un olio su cui si dibatte molto in quanto, come suggerisce il suo essere solido a temperatura ambiente, è ricco di acidi grassi saturi che sono circa l'80%, contro il 50% di burro e olio di palma. A differenza di questi ultimi, però, l'olio di cocco presenta una maggior quantità di acidi grassi a corta-media catena (contro la prevalenza di acidi grassi a lunga catena nell'olio di palma e una situazione intermedia nel burro) i quali, una volta assorbiti a livello intestinale, possono essere utilizzati direttamente dal nostro organismo a scopo energetico senza "affaticare" il fegato.

Detto questo, tendenzialmente non consiglio di consumare olio di cocco bensì di privilegiare oli ricchi di acidi grassi insaturi come olio di oliva extravergine e olio di semi di lino, ma l'olio di cocco ha una proprietà tecnologiche che questi non hanno. Esso infatti si scioglie per effetto del riscaldamento ma risolidifica raffreddandosi: proprio per questo è adatto alla formazione di barrette "da frigo" o addirittura "da freezer".
Come in molte cose basta non eccedere nelle dosi e lasciare che questo ingrediente entri a far parte della nostra dieta solo saltuariamente.

A dirla tutta, non mi era mai passata per la testa l'idea di acquistare dell'olio di cocco per cucinare...lo avevo infatti acquistato in un negozio etnico per l'autoproduzione di sapone (poco fa ho infatti realizzato delle saponette al thè verde fatte con olio di cocco e oliva) e me ne erano avanzati solo 30g. Avevo del cocco in dispensa da un po' e il cioccolato fondente, che non manca mai: è bastato unirli per creare questo dolce! E che dire?! Esperimento riuscito!


INGREDIENTI

  • 80 g di cocco raspato (essiccato in scaglie)
  • 30 g di olio di cocco
  • circa 100 g di cioccolato fondente al 60% (o anche di più) del commercio equo


PROCEDIMENTO

Iniziate sciogliendo l'olio di cocco a bagnomaria. In una ciotola mettete il cocco, versategli sopra l'olio sciolto e mescolate.
Versate il tutto in una teglia rettangolare (circa 20 x 13); pressate e livellate con il dorso del cucchiaio. Se vi pare impossibile che questo composto si compatti per essere diviso in barrette: abbiate fede!
Lasciate riposare in frigorifero per almeno mezza giornata, o freezer per velocizzare.
Dalla teglia rovesciate il composto ben solidificato e compattato su una teglia e, con un grosso coltello, dividetelo in barrette delle dimensioni che più preferite.
Fate sciogliere del cioccolato a bagnomaria e intingetevi le barrette di cocco, aiutandovi con la forchetta, avendo cura di colare il cioccolato in eccesso. Con 100 g dovreste arrivare giusti giusti ma , per comodità, potreste far sciogliere più cioccolato e fare dei cioccolatini con gli avanzi.
Adagiateli su un foglio antiaderente o carta forno e fateli raffreddare in frigorifero per qualche ora fino a quando la copertura di cioccolato non si è ben solidificata. 
Con la stessa ricetta è possibile creare anche una versione "gelata", magari un'altra stagione!





mercoledì 14 dicembre 2016

Dado granulare (a risparmio energetico)

Una semplice preparazione per avere del dado granulare o sale aromatizzato alle verdure sempre a disposizione in casa, chiaramente autoprodotto.



Di base non sono molto favorevole all'utilizzo del dado, per vari motivi:
- spesso i dadi in commercio non hanno buoni ingredienti e possono contenere glutammato
- è facile che sfugga la percezione che "utilizzare dado" è come "utilizzare sale", dato che quest'ultimo è il suo maggior componente
- un brodo fatto col dado non ha la stessa valenza nutrizionale di un brodo fatto con le verdure fresche

Detto questo, so che vi sono molti affezionati a questo ingrediente che, oltre che per fare il brodo, lo usano al posto del sale in alcune preparazioni come sughi, per cuocere verdure ecc. come una sorta di sale aromatizzato più che come dado da brodo.
Se, come me, siete un po' spicci e contate sulle dita delle mani le volte in cui avete fatto un vero trito di sedano-carota-cipolla per il soffritto, effettivamente un dado che ne abbia il sapore potrebbe essere utile, a patto che ne utilizziate poco (in quantità non superiore di quello che avreste fatto se aveste utilizzato il sale).

Avevo già fatto un dado granulare lo scorso anno, seguendo a grandi linee la ricetta del blog Ecocucina, utilizzando solo bucce di carota e cipolla, foglie di sedano e figlie esterne di finocchio. Avevo però utilizzato la cipolla rossa, cosa che vi sconsiglio a meno che desideriate un brodo rossiccio-violaceo.

Alla preparazione potete aggiungere anche erbe aromatiche, spezie in polvere o lievito alimentare in scaglie. Avendone fatto una grossa quantità - credo che basterà per almeno un anno - ho preferito lasciare il dado piuttosto neutro per poterlo adattare ad ogni situazione riservandomi l'aggiunta di erbe/spezie in fase di preparazione del piatto. Se volete aggiungerle però sin dall'inizio vi consiglio di prepararne in quantità inferiore, mantenendo la proporzione verdura-sale.


INGREDIENTI:
  • 1 kg di verdura (sedano, carota, cipolla più eventualmente foglie esterne di finocchio)
  • 500 g di sale grosso integrale
  • eventuali spezie, erbe aromatiche o lievito alimentare in scaglie (io non li ho usati)


PROCEDIMENTO

Tritate grossolanamente le verdure e fatele cuocere a fuoco basso in una padella larga e bassa insieme al sale e un goccio d'acqua.
Vi consiglio per i primi 10 minuti di tenere il coperchio in modo da cuocere meglio le verdure ed estrarre maggiormente i liquidi. Continuate quindi senza coperchio altri 50 minuti circa, o comunque fin quando il grosso dell'acqua delle verdure sarà evaporato.
Ogni tanto sarà necessario mescolare in quanto il sale tende a depositarsi sul fondo. Proprio per presenza del sale, che inizialmente si scioglie nell'acqua ma poi ricristallizza mano a mano che l'acqua evapora, sconsiglio l'utilizzo delle padelle antiaderenti per questa preparazione in quanto rischiereste di rigarle.
Spegnete quindi il fuoco e trasferite il composto in teglie ricoperte da carta forno. Sono ideali a questo scopo le taglie rettangolari di cartone della pasticceria (quelle in cui vendono i pasticcini per intenderci) sia perchè sono sottili sia perchè hanno la larghezza giusta per essere appoggiate...sul termosifone!
Ebbene sì, le teglie con carta forno e "il futuro dado" steso in uno strato sottile, devono essere poste sul termosifone funzionante per farlo seccare il più possibile.
Io le ho lasciate circa 48 ore nelle quali non ho dovuto fare nulla se non spezzare gli agglomerati che si sono formati per consentire una migliore disidratazione.
Passato questo tempo inserite il composto nel tritatutto e frullatelo il più finemente possibile.
Conservatelo quindi in un contenitore di vetro ben lavato e ben asciugato, possibilmente con chiusura ermetica per proteggere il dado dall'umidità consentendovi così di conservarlo più a lungo.


sabato 3 dicembre 2016

Torta "speedy" di mais

Immaginate di tornare a casa nel pomeriggio con la voglia di mangiare qualcosa, magari qualcosa di dolce. Che fate?



La tentazione potrebbe essere quella di buttarsi su alimenti pronti per fare in fretta, perchè non si ha sempre il tempo per preparare una torta fatta in casa, magari con pochi zuccheri e grassi. Questo può succedere (soprattutto) a chi ha bambini in casa che vogliono - subito - far merenda...
E allora perchè non preparare una torta in 10 minuti (compresi di cottura), utilizzando il microonde?

Questa ricetta ha pochissimi zuccheri aggiunti...per renderla più dolce è sufficiente sostituire l'acqua con del centrifugato di mela o succo di mela senza zuccheri aggiunti.
Da questa ricetta si possono creare un'infinità di varianti: basta sostituire l'uvetta con albicocche disidratate, fichi o datteri; le noci con pinoli, pistacchi, mandorle o nocciole, le spezie con cacao, cocco grattato e altri ancora.


INGREDIENTI

  • 100 g di farina di mais per polenta istantanea
  • 300 ml acqua 
  • 30 g di uvetta
  • 30 g di noci
  • 1 uovo di gallina felice
  • 3 g di cannella in polvere + una spolverata per decorare
  • un pizzico di chiodi di garofano in polvere
  • una spolverata di noce moscata
  • 1 pizzico di bicarbonato (agente lievitante)
  • succo di 1/4 di limone
  • 1 cucchiaio abbondante di miele di castagno


PROCEDIMENTO
In un pentolino portate a bollore l'acqua con all'interno l'uvetta (questo ha due effetti contemporanei: l'uvetta si reidrata e l'acqua si addolcisce).
Preparate in una ciotola la farina di mais e, mentre gli versate sopra l'acqua bollente, mescolate con una frusta per non formare grumi. All'ultimo fate cadere nell'impasto anche l'uvetta e aggiungete le noci sgusciate (spezzate grossolanamente con le mani), le spezie e il bicarbonato. 
A parte sbattete l'uovo con il succo del limone. Amalgamate quindi il tutto e trasferite in una teglia che possa andare nel microonde (io ho usato una teglia tonda di vetro a bordi alti). Cuocete in forno a microonde a massima potenza per 8 minuti.
Quando è ancora calda distribuite una generosa cucchiaiata di miele su tutta la superficie. Spolverate con un po' di cannella e lasciate intiepidire.